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NOVITÀ IN LIBRERIA | 24 – 30 luglio 2023

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Buon lunedì e ben ritrovati!

Questa settimana i libri in uscita sono davvero pochi, perché la maggior parte delle case editrici ha già sospeso le pubblicazioni per la pausa estiva. Ve ne ho selezionati una manciata, gli ultimi suggerimenti librari prima che partiate per le ferie. Anche la newsletter va in vacanza per un po’, ci rivediamo a fine agosto!

LS


25 luglio

LA NAVE DI TESEO

Il nuovo romanzo di Petros Markaris, scrittore e drammaturgo armeno naturalizzato greco, con protagonista il commissario Kostas Charitos – “il fratello greco di Maigret” o “il Montalbano di Atene”.

«L’itinerario di Atene che vi propongo è di sola andata, copre le ventiquattro stazioni dell’Ilektrikò e dura un’ora scarsa. Chi però ha deciso di scendere a tutte le stazioni, farsi un giro della zona per poi continuare, avrà conosciuto Atene con le sue bellezze e le sue brutture, con le sorprese nascoste e gli sconvolgenti contrasti, con le antichità e le passeggiate tra i templi, con i quartieri popolari e quelli che le danno l’aspetto di una città moderna e non di rado ricca».

LA NAVE DI TESEO

L’ultimo romanzo scritto da William Faulkner (1897–1962), premiato con il Pulitzer nel 1963 e diventato nel 1969 un film con Steve McQueen.

«Negli Stati Uniti del Sud rurali di inizio Novecento, tra razzismo, discriminazione e personaggi dall’aura leggendaria quanto oscura, il giovane Lucius sarà catapultato senza istruzioni per l’uso nel mondo degli adulti».

LA NAVE DI TESEO

Il romanzo dello scrittore giapponese Akira Mizubayashi, vincitore del premio dei librai francesi nel 2020. Un romanzo commovente e delicato, che affronta le questioni della memoria, dello sradicamento e della difficile elaborazione del lutto.

«Un romanzo sulla musica, sulla guerra, sulla fedeltà alle origini, sull’amicizia, sulla bellezza del silenzio che segue una sonata di Schubert» Tahar Ben Jelloun.

26 luglio

BOMPIANI

Il libro di Elio Vittorini (1908–1966), pubblicato per la prima volta nel 1941, che racchiude diversi racconti e l’abbozzo di un romanzo che poi diventerà “Conversazione in Sicilia”.

«Ci si compiace non tanto per quello che si legge quanto per quello che le frasi significano, per la loro carica allusiva, per la profonda capacità di evocare» La Repubblica.

EDIZIONI ANFORA

L’autobiografia della psicologa e tanatologa ungherese Alaine Polcz (1922–2007), pubblicata per la prima volta nel 1991, in cui rievoca gli orrori vissuti durante la Seconda guerra mondiale.

«Transilvania, allora Ungheria, 1944. Alaine Polcz all’età di diciannove anni si sposa con un uomo che ama, senza sapere quanto ne sia riamata. All’avvicinarsi delle truppe rumene, in autunno, insieme al marito scappa da Kolozsvár (attuale Cluj-Napoca), dove ritorna solo al termine della guerra, dopo aver attraversato l’inferno del fronte, vittima di atroci violenze e umiliazioni, e dopo aver subito anche il rifiuto del marito».

JOUVENCE

Il libro di Gianluca Cuozzo, docente di Filosofia teoretica all’Università degli Studi di Torino, che studia i riferimenti storici, artistici e cinematografici nell’opera del filosofo e scrittore tedesco Walter Benjamin (1892–1940).

«La storia è il luogo in cui si giocano le sorti dell’umanità. Una scacchiera su cui, come nel film di Ingmar Bergman “Il settimo sigillo”, ci si scontra con l’anticristo, che via via assume per Benjamin maschere diverse […] e a nulla servirebbe rimandare la partita con la morte».

28 luglio

VOLAND

Il romanzo del 2022 della scrittrice francese Maylis Besserie, autrice di “L’ultimo atto del signor Beckett” (2020).

«Sepolto in Francia nel 1939, nel cimitero di Roquebrune-Cap-Martin, e reso all’Irlanda solo una decina d’anni dopo, lo spirito di William Butler Yeats risorge sotto forma di spettro. Bruscamente ridestato a causa della comparsa di documenti diplomatici che gettano dubbi sul contenuto della bara riportata in patria, Yeats esce dalla tomba per raccontare il suo tormentato amore con Maud Gonne, una storia legata all’indipendenza irlandese della quale entrambi furono protagonisti…».

MARIETTI 1820

Il libro che racchiude i tre “racconti ferroviari” di Sholem Aleichem, pseudonimo di Solomon Naumovič Rabinovič (1859–1916), scrittore statunitense di origine ebraico-ucraina.

«Situazioni tragicomiche e grottesche che passano attraverso la Stazione di Baranovitch, un luogo che parla di conflitto generazionale, di incomprensioni e incomunicabilità, di piccole e grandi miserie umane».

ELÈUTHERA

Il saggio del sociologo e storico ambientalista statunitense Murray Bookchin (1921–2006), uno dei pionieri del movimento ecologico internazionale.

«In un’epoca in cui l’urbanizzazione ha orrendamente sfigurato il mondo, io intendo redimere la città, esplorarla non come il fenomeno corrosivo che è diventata ma come quella manifestazione unica di vita comunitaria – riemersa più volte nella storia – che ha dato vita a forme di libertà autenticamente democratiche. Di fronte all’ascesa delle megalopoli e all’onnipresenza dello Stato, è vitale indagare il passato per rintracciare i tratti essenziali di una pratica municipalista etica ed ecologica che ci consenta di riconfigurare – e in fretta – il vivere in società».

PASSIGLI

Il breve romanzo di Italo Svevo (1861–1928), pubblicato nel 1926 e apertamente autobiografico, che narra la storia di Mario Samigli, scrittore mancato e uomo mite, che trova proprio nella burla di cui è vittima occasione di riscatto e di inaspettata rivincita.

ARAS EDIZIONI

Il saggio di Gian Italo Bischi e Giovanni Darconza che analizza i numerosi riferimenti alla fisica nelle opere di Italo Calvino (1923–1985), accostandoli alla teoria della complessità di Giorgio Parisi, Nobel per la Fisica nel 2021.

«La scienza non può fare a meno della letteratura per descrivere se stessa, così come la letteratura non può fare a meno della scienza e della tecnologia per comprendere il mondo».

«Attraverso una molteplicità di scritti, tra cui Le città invisibili e Se una notte d’inverno un viaggiatore, queste pagine sapranno stupirvi per analogie e intuizioni e la complessità si farà più limpida».

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