Buon lunedì a tutti!
Anche oggi ho selezionato per voi i libri più interessanti in uscita nel corso della settimana. Non perdetevi “The other black girl” di Zakiya Dalila Harris, bestseller negli Stati Uniti nel 2021 che presto diverrà una serie tv, e “Un altro ballo ancora”, il romanzo creato da un gruppo di ventisei autori del laboratorio di scrittura online Scrittori pigri. Menzione speciale per l’epistolario di Italo Calvino, che torna in libreria in occasione del centenario della nascita, arricchito di un centinaio di lettere.
Se cercate un nuovo libro da portarvi in vacanza, non avete che l’imbarazzo della scelta. Buona lettura!
LS
11 luglio

Il romanzo d’esordio (2011) di Alison Espach, autrice della raccolta “Appunti sulla tua scomparsa improvvisa” (2022).
«Uno splendido romanzo sul diventare adulti, sorretto da uno sguardo unico e una verve fuori dal comune» The New York Times.

Il romanzo d’esordio (2021) di Zakiya Dalila Harris, bestseller del New York Times, che presto verrà adattato in una serie tv Hulu.
«A satire of the clueless racial politics at a prestigious literary house with, in its second half, a horror-movie twist» Wall Street Journal.

Il libro che racchiude l’epistolario calviniano: oltre mille lettere scritte a «familiari, amici, lettori, scrittori, traduttori; lettere d’occasione; lettere destinate a un’immediata pubblicazione, o strettamente confidenziali».
L’edizione, a cura di Luca Baranelli, riprende e arricchisce di un centinaio di inediti il volume uscito nei “Meridiani” nel 2000.

Dodici autrici fanno rivivere, in altrettanti nuovi racconti, il personaggio di Miss Marple. «Una celebrazione trionfale dell’eredità della Christie e una lettura essenziale per gli amanti delle crime stories».
«Dando un tocco di freschezza ai tratti distintivi di un classico giallo di Agatha Christie, le autrici catturano l’arguzia tagliente, la voce unica e l’ingenuità sorniona della detective più famosa di tutti i tempi».

Un romanzo nato da un collettivo di scrittori, coordinato da Barbara Fiorio e con la collaborazione di Alice Basso.
«Due famiglie rivali in vacanza. Due innamorati che si rincontrano dopo anni. Riuscirà una canzone a portare la pace?».

L’esordio letterario di Emilia Hart, «un appassionante romanzo che racconta la storia di tre donne appartenenti a epoche diverse ma legate da un segreto troppo pericoloso per essere rivelato».
«Emilia Hart collega tre storie in modo molto intelligente, in quest’avvincente lettura sulla stregoneria, i legami materni e il potere della natura» The Times.

Il romanzo d’esordio della scrittrice Sarai Shavit, «la star della nuova letteratura israeliana».
«Una lettera d’amore e d’assenza, di desiderio e di nostalgia, di tristezza e di riflessione, sul potere degli uomini e delle parole, e sull’infinita e spossante ricerca dell’identità».

Tradotti per la prima volta in Italia tre avvincenti romanzi brevi del maestro del poliziesco giapponese Yokomizo Seishi ambientati nell’affascinante mondo del teatro e dei locali notturni di Tokyo.
«Tre misteri da risolvere per l’investigatore Kindaichi Kōsuke, icona della cultura popolare nipponica».

Per la prima volta riuniti in unico volume, sei racconti con protagonista Lorenzo La Marca, il biologo per vocazione e detective per necessità nato da Santo Piazzese.
«Sono storie di ironia e tensione, mistero e ambiguità, a volte nerissime. Sei tessere che definiscono il personaggio: un perdigiorno instancabile, spesso ipercritico e snob, che tuttavia vorremmo come amico».

Il romanzo dello scrittore cinese Mai Jia, autore di “Il fatale talento del signor Rong” (2002) e presidente della Zhejiang Writers Association.
«Dopo aver lavorato a lungo nei servizi segreti cinesi, a fianco di agenti e criptoanalisti, Mai Jia trasferisce la sua profonda esperienza in una spy story ad alta tensione che, sullo sfondo di una delle grandi guerre della storia, assume il fascino di un rompicapo matematico».

«Un manuale di libertà e di democrazia.I temi che la nuova destra vorrebbe far diventare narrazione comune e gli argomenti e le pratiche per contrastarli».
12 luglio

Le cronache di Bruno Barilli (1880–1952) scritte nel 1938 e dedicate a Parigi, «superficie lucente ammantata di schiuma e di bave sanguigne».

Il libro dello scrittore congolese Alain Mabanckou, vincitore del Prix Renaudot nel 2006 per “Memorie di un porscospino” e, dal 2010, Cavaliere dell’ordine della Legion d’onore francese.
«Otto lezioni magistrali sui temi più importanti delle letterature africane».
«Non è da storico che lo scrittore parla, ma da pensatore attento e fiero, che non ha paura di sconvolgere, ovunque si trovino, coloro che credono ancora che il mondo sia troppo semplice e che i contorni delle disgrazie siano definiti troppo in fretta. Perché nulla è meno determinato dell’avventura di scrivere e pensare di Africa» Le Monde.

La raccolta inedita di oltre trecento lettere d’amore scritte dal poeta spagnolo Pedro Salinas (1892–1951) alla professoressa americana Katherine Whitmore, che conobbe nell’estate del 1932.
14 luglio

Il romanzo d’esordio di Maurizio Amendola, «una storia potente sul peso delle ambizioni familiari, sulla solitudine, sulle seconde possibilità e sul disorientamento dell’essere giovani. Un romanzo generazionale, intimo e politico insieme».

Il romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1962, dello scrittore e regista teatrale Vittorio Viviani (1914–1979).
«Un tesoro inestimabile. Il fluviale romanzo di Viviani racconta di un Ulisse moderno a Napoli che cerca sé stesso» la Repubblica.

L’ultimo romanzo (2022) dello scrittore e sceneggiatore scozzese William Boyd.
«Il vivido ritratto di un’epoca. Ricco di passione, avventura, suspense, intermezzi comici e una galleria di indimenticabili personaggi» The Economist.

I racconti di Margaret Atwood, scritti nel 2014 e mai usciti prima d’ora in Italia. «La sua raccolta più immaginifica» che conferma la «visionaria capacità di anticipare le tendenze e gli eventi del mondo che verrà».
«Racconti che sono coltellate fino al manico: Margaret Atwood non fa sconti» Michela Murgia.

Il romanzo di Carlo Alberto Parmeggiani, scrittore e saggista, autore insieme a Roland Cailleux di “Il riccio e altre bestialità” (2022).
«Dal suo ufficio al quarto piano il protagonista, un maturo funzionario, osserva gli altri, annotandone mentalmente l’irragionevolezza, la muta o dichiarata lotta del potere, l’incoerenza, la molteplicità di identità fittizie. L’improvvisa irruzione di una pandemia virale finirà paradossalmente per normalizzare i rapporti umani dentro il meccanismo di un fantomatico ministero».

L’ultimo romanzo (2021) di Jon McGregor, autore di “Se nessuno parla di cose meravigliose” (2002), “Diversi modi per ricominciare” (2006) e “Bacino 13” (2017).
«Un romanzo che guarda da diverse prospettive il modo in cui un singolo evento può cambiare tutto. Una storia dalla portata universale su come una vita umana possa riavvolgersi e ripartire da zero The Economist.

Il romanzo del 1979 dello scrittore e poeta statunitense James Welch (1940–2003), uno dei più importanti autori di origine nativo americana.
«Uno sguardo unico sul mondo dei nativi, condannati dal destino e relegati ai margini della società. Una prosa scarna e toccante, un romanzo straordinario sulla perdita dei propri diritti e sull’autodistruzione».

Il romanzo dello scrittore molisano Francesco Jovine (1902–1950), vincitore del Premio Viareggio nel 1950.
«Tra le molteplici figure della nostra narrativa, Luca Marano è una di quelle che avranno maggiore probabilità di sopravvivere. In lui si concentrano l’umiliazione, la poesia e la speranza. Jovine non poteva toccare soggetto più bello» Emilio Cecchi.

Il libro del 1960 di Luciano Bianciardi (1922–1971), a metà tra racconto e saggio di divulgazione storica, scritto in occasione del centenario dell’unità d’Italia.
«Il libro, sin dal titolo, non è certo spassionato, e forse nemmeno obiettivo: insomma io sto dalla parte di Garibaldi, non di Cavour, anche se poi ebbe ragione il secondo».